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Pubblicato il30 nov 2016

Via libera al decreto Scia 2: titolo edilizio, semplificazioni e glossario unico in arrivo

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo che attua la Riforma della Pubblica Amministrazione perorata dal Ministro Anna Maria Madia. Al centro del DECRETO SCIA 2 troviamo l’individuazione del titolo edilizio corretto attraverso quattro procedure.

Stiamo parlando di attività di edilizia libera, Comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e permesso di costruire. Scompaiono quindi CIL e DIA ed è permessa la cosiddetta Scia alternativa al permesso di costruire: nei casi contemplati, come ad esempio le ristrutturazioni pesanti, è vietato l’inizio lavori il giorno stesso in cui si presenta la segnalazione ma si deve rispettare un termine di 30 giorni.

La consultazione è semplificata in quanto si parte dall’intervento da realizzare anziché dal titolo abitativo: i casi non contemplati nella tabella riportata nel testo confluiscono nella CILA. Quest’ultima può essere utilizzata per il restauro ed il risanamento conservativo di tutte quelle parti non strutturali dell’edificio.

Nell’edilizia libera confluiscono alcuni interventi per cui era necessaria la CIL come l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici per gli edifici distanti dai centri storici. Inoltre il titolare del permesso di costruire o in alternativa chi ha presentato la Scia possono richiedere il certificato di agibilità entro 15 giorni dalla fine dei lavori. L’alternativa è rappresentata da un’autocertificazione scritta da un professionista.

Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del DECRETO SCIA 2, il Ministero delle Infrastrutture redigerà un Glossario unico delle opere edilizie più importanti e le categorie a cui appartengono. Esso sarà di facile consultazione anche per coloro che non sono del settore.

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